Dieci anni di sinergia tra aziende pubbliche del servizio idrico del Veneto: questo è Viveracqua, un progetto di stabile collaborazione nato nel 2011 per mettere a fattore comune strumenti e competenze e garantire efficienza operativa, tutela della risorsa idrica e salvaguardia ambientale ai diversi territori serviti.
Nel solo 2020, anno segnato dall’emergenza sanitaria da Covid-19, il valore complessivo delle opere realizzate per migliorare acquedotti, fognature e depuratori è stato di 357 milioni di euro, con una media di ben 77 euro investiti per singolo abitante (la media nazionale si è attestata nel 2019 a 46 euro per abitante l’anno). Un risultato che pone il Veneto ai livelli dei Paesi europei più avanzati in quanto a gestione del servizio idrico.
«Nei suoi primi dieci anni di attività – sottolinea la presidente Monica Manto – Viveracqua ha dimostrato di rappresentare a vario titolo un modello virtuoso. Una soluzione concreta, partita dal basso, a un interrogativo condiviso dai gestori idrici pubblici del Veneto, da cui il via al progetto della consortile: come riuscire a raggiungere grandi dimensioni e una gestione di tipo industriale del servizio idrico, come richiesto dalla normativa e suggerito dalle esigenze dei cittadini, mantenendo però un legame stretto con il territorio? La sfida è stata vinta e da dieci anni a questa parte si rinnova nel lavoro quotidiano delle aziende aderenti a Viveracqua, al servizio di quasi cinque milioni di utenti che risiedono in 580 Comuni tra Veneto e Friuli Venezia Giulia».