Per alcuni, però, l’ambiente è anche una vera e propria professione. La crescente rilevanza delle tematiche ambientali, infatti, richiede la formazione di professionisti in grado di dedicarsi alla tutela del territorio e degli ecosistemi.
È il caso di Emanuele Albrigi, in Medio Chiampo dal 2018 con l’incarico di “responsabile tecnico della discarica, della linea fanghi e degli scarichi industriali”
“Sono circa 15 anni che mi occupo di ambiente, in particolare di rifiuti e di reflui - racconta Albrigi -. Dopo essermi laureato in ingegneria ambientale presso l’Università di Padova, mi sono dedicato all’esercizio della libera professione che continuo tuttora a tempo parziale, accanto all’incarico tecnico in Medio Chiampo. Sono due attività che si arricchiscono e completano a vicenda, permettendomi di avere su diverse tematiche una visione a 360°”.
Quali sono le competenze specifiche di un laureato in ingegneria ambientale?
È una laurea multidisciplinare, che parte dal presupposto che qualsiasi attività antropica debba essere sostenibile e che quindi non si possa prescindere dalla considerazione e progettazione dell’impatto che essa crea. Le competenze sono chimico idrauliche, ma anche di pianificazione e gestione territoriale.
In Medio Chiampo di cosa si occupa?
Sono responsabile della linea fanghi, che poi sono i soli rifiuti che finiscono nella nostra discarica, di cui sono il responsabile tecnico. Sono anche responsabile del rilascio delle autorizzazioni allo scarico e del controllo dei parametri. Monitoraggio e controllo sono fondamentali nell’attività di gestione. Se l’impianto funziona bene, dipende anche dal controllo dei reflui in ingresso, sia come quantità che qualità.
Che sistema avete adottato per assicurare un controllo costante?
Possiamo dire di avere un sistema di elevatissima qualità. Innanzitutto facciamo controlli sui reflui molto serrati, con auto campionamenti h24. La rappresentatività del campione è fondamentale: se si fa un prelievo una tantum non si può avere una fotografia reale degli scarichi di un’utenza, mentre prelievi diffusi e costanti nell’arco delle 24 ore creano un campione composito che ci restituisce un dato effettivo. Presso ogni utenza industriale abbiamo una nostra cabina di controllo dove ci sono l’auto campionatore e i regolatori di portata. Inoltre abbiamo recentemente adottato un sistema di telecontrollo che ci permette di gestire tutte le operazioni da remoto. Presidiare l’ambiente significa dotarsi delle infrastrutture che permettono di avere il controllo di tutti i processi e di intervenire in caso di necessità in maniera tempestiva.
Gli investimenti, in termini di risorse e competenze, hanno portato a risultati interessanti?
Assolutamente. All’impianto di depurazione tutti i parametri sono sempre ampiamente dentro i limiti e anche la quantità di fanghi prodotta è stata notevolmente ridotta. Segno questo che gli impianti sono utilizzati al meglio delle loro potenzialità. In sintesi possiamo dire che trattiamo un refluo pesante a monte ma che abbiamo tutti gli strumenti per renderlo compatibile con l’ambiente.
Quanto conta l’attività di ricerca per una gestione ottimale?
È molto importante, non bisogna fermarsi ai risultati raggiunti ma guardare sempre avanti. In questo momento, ad esempio, grazie a una convenzione con l'Università di Padova, sto seguendo due tirocinanti che stanno svolgendo attività di ricerca presso il nostro impianto. Si tratta di una sinergia a tutti gli effetti, la loro tesi deve essere una raccolta dati funzionale anche alla nostra attività. Uno dei due tirocinanti si sta occupando della correlazione tra il consumo energetico e il grado di essicazione dei fanghi, l’altro di valutare la resa della sezione di centrifugazione dei fanghi rispetto ai reagenti chimici utilizzati. Sono in entrambi i casi parametri importanti da un punto di vista economico e naturalmente ambientale.
Dal suo punto di vista, che è quello di un professionista del settore ambientale, qual è la situazione del nostro pianeta?
Spesso le persone tendono a dividersi in negazionisti o catastrofisti. Ritengo invece che la cosa più giusta sia partire dai chiari segnali che il nostro pianeta sta lanciando e dai dati che la scienza ci fornisce. Penso anche che sul fronte della sostenibilità ambientale sia fondamentale l'impegno pubblico, proprio per svincolare una questione tanto importante dalle logiche del mercato. Lavorare in una società di servizio pubblico com’è Medio Chiampo è per me una grande soddisfazione, il nostro essere presidio ambientale permanente mi permette di mettere in pratica ogni giorno ciò per cui ho studiato e in cui credo.