La vicenda della discarica si chiude con la piena assoluzione

21 Maggio 2021
Dopo 15 anni la vicenda della discarica di Medio Chiampo si è conclusa con la formula più ampia del “fatto non sussiste”. L’accusa riguardava una presunta gestione illecita dei fanghi di conceria ed era finita alla ribalta della cronaca nazionale, soprattutto in seguito al clamore suscitato da “Striscia la Notizia”.

Ne è seguito un lungo periodo di indagini e processi, che ha pesato non poco sulle persone imputate, tra cui i vertici della società. Già lo scorso gennaio la Corte d’appello aveva prosciolto tutti gli imputati sul piano penale e ora dalla seconda sezione della Corte lagunare è arrivato anche l’annullamento della condanna civile.

Un’assoluzione piena che deriva dal riconoscimento della legalità della discarica e dalla correttezza delle operazioni.

“Questa sentenza - afferma l’attuale presidente di Medio Chiampo Giuseppe Castaman  - rappresenta una grande soddisfazione per la nostra società. Si chiude finalmente una vicenda che ha gravato a lungo sui vertici aziendali e preoccupato la gestione aziendale. Come società abbiamo intrapreso ormai da qualche anno un percorso di forte rilancio, a livello finanziario e tecnologico, per supportare il territorio in maniera sempre più efficiente ed essere motore di uno sviluppo sostenibile. Certamente la sentenza ci incoraggia a proseguire con ancor maggior slancio su questa strada”.