La utilizziamo per bere, per cucinare, per lavarci… è l’acqua potabile, quella che esce dal rubinetto e che deve essere assolutamente sicura. Garantire la qualità dell’acqua erogata è il cuore della nostra mission: è un impegno che passa attraverso la protezione delle fonti di approvvigionamento, lo sviluppo e il rinnovo delle reti, e naturalmente attraverso un preciso sistema di analisi e controlli.
Enrico Mistrorigo, laurea in ingegneria ambientale, ricopre in Medio Chiampo l’incarico di responsabile della qualità dell’acqua erogata alle utenze. Un ruolo che calza perfettamente con il suo percorso di studi che unisce competenze chimiche e di gestione dei processi.
“La vigilianza sulla qualità dell’acqua – spiega Mistrorigo – è affidata agli enti gestori che a loro volta sono controllati dalle Aziende sanitarie locali. I Dipartimenti di prevenzione delle Ulss mettono in atto uno schema di verifiche che comprende il profilo analitico di base dell’acqua e svariati controlli chimici e microbiologici. Anche noi adottiamo il medesimo schema, per cui possiamo dire che ci sono due monitoraggi paralleli, entrambi finalizzati a garantire la massima sicurezza per i cittadini”.
Come può un cittadino prendere visione dei risultati di questo sistema di controlli?
I risultati sono pubblicati regolarmente nella specifica sezione del nostro sito internet. Si possono trovare le diverse analisi, sia quelle di verifica sia quelle di routine per le reti acquedottistiche dei tre comuni che gestiamo, effettuate presso le fonti e nei punti più significativi lungo la rete di distribuzione.
Quali sono le fonti di approvvigionamento idrico?
La nostra è acqua prelavata dal sottosuolo. Partiamo dunque già da un’ottima qualità microbiologica e chimica. Una volta prelevata l’acqua viene comunque sottoposta a trattamenti di potabilizzazione per eliminare eventuali impurità. Prima dell’accumulo nei serbatoi è trattata con ipoclorito attraverso un sistema di dosaggio automatico che ne garantisce la corretta concentrazione. Si parla di cloro-copertura per mantenere stabile la concentrazione lungo tutta la rete di distribuzione. Dai serbatoi l’acqua passa poi alla rete di distribuzione, o per gravità o attraverso pompe di rilancio. La manutenzione della rete e l’attività di sanificazione dei serbatoi sono costanti, proprio per mantenere gli standard qualitativi richiesti. Una grande attenzione, inoltre, viene messa nella fase di posa di nuove conduttore per evitare che avvengano contaminazioni di alcun tipo.
Oggi gli enti gestori sono chiamati a realizzare il proprio Piano di sicurezza delle Acque. Quali sono gli obiettivi di questo strumento?
La loro introduzione nella gestione della risorsa idrica è senz’altro positiva. Si tratta di lavorare su due fronti fondamentali. Da una parte la profonda conoscenza del sistema idrico di un territorio, cosa che permette di essere sempre più efficaci negli interventi; dall’altra agire soprattutto sul fronte della prevenzione. Da un punto di vista tecnologico e chimico sono stati fatti tanti passi in avanti, il che permette di affrontare con maggior sicurezza eventuali emergenze. Tuttavia ciò verso cui bisogna tendere è proprio la prevenzione delle criticità, regolando l’attività antropica in modo da preservare il più possibile la risorsa idrica.
Medio Chiampo ha agito d’anticipo e pur in assenza di criticità ha realizzato a Zermeghedo un impianto di filtraggio Pfas zero, impianto che sarà installato anche a Montebello Vicentino e a Gambellara. A un anno dall’entrata in funzione, che bilancio possiamo fare?
Il sistema a carboni attivi è in grado d trattenere non solo i Pfas ma anche eventuali altre sostanze organiche non individuate. Pertanto impianti di questo genere sono estremamente efficaci per la qualità dell’acqua. Inoltre, a un anno dall’entrata in funzione, abbiamo potuto constatare che la capacità di filtraggio è ancora al massimo. Questo significa che anche dal punto di vista tecnologico il sistema sta funzionando molto bene.