In questi giorni il carico dei reflui all’ingresso dell’impianto di depurazione ha raggiunto circa il 70%, dopo il calo quasi totale registrato tra la fine di marzo e la metà di aprile.
Lo staff tecnico ha lavorato costantemente per mantenere in vita i processi biologici di depurazione durante il fermo produttivo, mentre per agevolare il più possibile le esigenze produttive e la programmazione dei prossimi mesi sono state anticipate le manutenzioni straordinarie che solitamente si fanno in agosto: dai sedimentatori primari e finali all’impianto di essicamento fanghi, fino ai principali nodi della rete fognaria sul territorio.
L’impianto di depurazione di Medio Chiampo ha una capacità depurativa pari a quella di una città di 500.000 abitanti, per il 90% destinata all’attività delle aziende del distretto conciario.
“L’andamento della nostra società è strettamente legato a quello delle aziende che serviamo e possiamo essere considerati il termometro dell’attività produttiva- spiega il presidente Giuseppe Castaman -. Il quadro economico ci presenta una situazione che va continuamente monitorata e ci impone di mettere in campo tutte le azioni possibili per favorire la ripresa. La collaborazione con le utenze ci ha permesso di gestire al meglio le variazioni di carico e ora il nostro compito è quello di essere al loro fianco, senza mai far venir meno quell’attenzione all’ambiente che fa parte della nostra mission e che rappresenta sempre più una sfida comune di tutte le aziende”.
Un segnale importante per l’economia del territorio arriva anche dal piano di riapertura dei cantieri, per lavori che ammontano a circa 3 milioni di euro.
A breve saranno completate alcune opere già in fase di conclusione prima dell’emergenza Covid-19.
A Zermeghedo manca poco per la messa in funzione dei sistemi filtranti che tuteleranno le acque potabili da tutti gli eventuali inquinanti e anche l’innovativo impianto di abbattimento dell’idrogeno solforato, a servizio dell’impianto di depurazione, è in fase di ultimazione.
A giugno partirà invece il primo stralcio dell’intervento di estensione della fognatura pubblica in località Signolo a Montebello Vicentino. Grazie alla capacità di coordinamento con le grandi opere e allo scopo di limitare al massimo i disagi dei cittadini, i lavori avverrano in concomitanza con quelli di Veneto Acqua Spa, la società regionale che realizzerà il “tubone” anti-Pfas lungo la direttrice Montecchio Maggiore, Brendola, Montebello, Sarego e Lonigo.