Marco Gottardo è da qualche giorno il vicedirettore tecnico dell’impianto di depurazione. Un incarico che gli è stato conferito dal Cda nel corso dell’ultima assemblea e che lui ha accolto con grande gioia e senso di responsabilità.
Il traguardo raggiunto è certamente il risultato della sua grande preparazione, ma anche dell’esperienza maturata all’interno della società.
“Questo è un tassello molto importante nella creazione della squadra del futuro di Medio Chiampo - ha sottolineato il presidente Giuseppe Castaman-. Raramente capita che una società attinga direttamente dal mondo universitario per portare l’esperienza del mondo accademico nell’operatività quotidiana. Il dott. Gottardo riunisce entrambe queste propensioni che di fatto esplica nel suo duplice ruolo, di vicedirettore tecnico dell'impianto e di responsabile scientifico di Medio Chiampo”.
In Medio Chiampo Marco Gottardo è arrivato già nel 2017 per il progetto IDEE, come referente dell’Università di Venezia Ca’ Foscari, per valutare l’impiego, nel contesto depurativo, di una gestione alternativa a quella attuale, basata su un approccio di segregazione dei reflui. Proprio questa fase di studio gli ha permesso di conoscere più a fondo la realtà delle utenze conciarie e i loro processi produttivi.
Nel medesimo periodo ha iniziato a svolgere in Medio Chiampo attività di consulenza finalizzata al raggiungimento delle azioni richieste nel cronoprogramma, indicato dalla Regione, relativo alla tematica PFAs. Di PFAs continua ad occuparsi anche oggi, partecipando anche a diversi tavoli tecnici, ma i suoi incarichi sono via via cresciuti. Potremmo dire che attualmente fornisce supporto scientifico alla direzione tecnica occupandosi tra le altre cose del collaudo funzionale dei nuovi elementi processistici presenti nell’impianto di depurazione, quali il nuovo comparto chimico fisico, la nuova linea di essicazione, l’impianto di filtrazione a sabbia, e ora il nuovo desolforatore.
A lui chiediamo, innanzitutto, qual è il valore aggiunto di un supporto scientifico all’attività di gestione dell’impianto.
“Gestire un impianto significa prima di tutto affrontare problematiche correnti dove la pratica e l’esperienza sono fondamentali. In molti casi però, specie quando si devono trovare soluzioni a nuove problematiche, l’approccio multidisciplinare, ottenibile solo attraverso un team di lavoro, può fornire le risposte più appropriate.”
Il suo percorso di studi e il suo curriculum spaziano in ambiti diversi, con una forte connotazione ambientale.
“Mi sono laureato con lode in Scienze Ambientali, portando avanti un percorso chimico- ingegneristico, orientato allo sviluppo di tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale.
Ho svolto invece il dottorato di ricerca presso il depuratore di Treviso, occupandomi del trattamento biologico di fanghi di depurazione e altri rifiuti organici finalizzato alla produzione di biometano, bioidrogeno e bioplastiche, quindi di economia circolare.
Il mio interesse principale, aldilà del percorso di studio e di ricerca, è sempre stato quello della depurazione delle acque, che ho coltivato anche svolgendo per anni supporto alla docenza universitaria su questo specifico tema. Per questo sono stato particolarmente felice di avere l’opportunità di lavorare in Medio Chiampo.”
Quali sono gli aspetti che più le piacciono del suo nuovo incarico?
“Trovo molto stimolante il fatto che in un’attività di questo tipo ci sia sempre qualcosa da imparare perché nulla rimane immutato. Inoltre mi piace molto lavorare per una azienda che fornisce un importantissimo servizio al territorio, sostenendo non solo le attività civili ma anche quelle di diverse aziende che fanno parte di un distretto industriale che nello specifico settore è tra i più importanti in Europa. Infine, qui ho trovato un forte senso di squadra e sono stato accolto subito come parte integrante del gruppo. Sentirmi parte di un team, guidato da un direttore tecnico dell’impianto di grande esperienza, che ogni giorno si riunisce per decidere le azioni da fare per condurre in modo ottimale la gestione ordinaria e straordinaria dell’impianto, è molto stimolante”.
Che sfide ci aspettano sul fronte della depurazione?
C’è sicuramente la questione della gestione dei fanghi, ma anche quella dei microinquinanti emergenti e degli impatti che le nuove lavorazioni di concia possono produrre sul sistema di depurazione. È importante però far passare il concetto che per raggiungere un alto grado di sostenibilità della risorsa idrica è necessario raggiungere un alto livello di qualità dell’acqua reimmessa in ambiente e per fare questo è fondamentale la cooperazione di tutti gli attori che direttamente o indirettamente operano su di essa.